E’ molto molto semplice, non è necessaria nessuna.competenza .Si posa la bottiglia sull’erba, nel quale prima si è versata dell acqua e poi un albume si tappa ermeticamente e la si lascia tutta notte all’aperto in penombra. La mattina, quando il “gioco”riesce, l’albume prende la forma di una barca a vela, appunto la «barca di San Pietro»
In realtà il “barbatrucco” sta nello sbalzo di temperatura tra la notte e il giorno che permette all’albume di rapprendersi in forme diverse e poi a risalire a causa della densità dell’acqua molto più leggera.
Il significato è invece da ricercare nella figura della madre del santo, una donna cattiva che alla sua morte sarebbe finita all’inferno. Pietro, addolorato di ciò, chiese a Gesù una grazia e questo la concesse: nella notte tra il 28 e 29 giugno le porte dell’inferno si aprono e lei arriva, trasportata da una barca leggera, per incontrare il figlio.
Spesso si scatenano temporali, secondo la tradizione scatenati dai diavoli che temono che la donna fugga e nessun pescatore scaramanticamente esce in mare.
Quindiiiiii, ricapitolando ……
Prendiamo un uovo, una bottiglia (ma una brocca o un decanter) acqua e tanta fortuna.
Poi …..
Il contenitore, con all’interno l’albume dell’uovo (il tuorlo utilizzatelo per cucinare io l ho impanato e poi fritto hihihuhi!) e l’acqua (da mettere rigorosamente prima dell’albume e senza mescolare), va posto su un balcone o nell’erba. Il resto lo farà la natura, sperando che il caldo pressante di questi giorni non pregiudichi il risultato.
La mattina del giorno dedicato ai santi Pietro e Paolo si potrà vedere se il veliero di SimonPietro avrà spiegato le vele, in questo caso sarà di buon auspicio. Domani mattina , vedremo il risultato insieme ….. buona notte !!!!